A ruota libera. 30.000 chilometri con il cancro alle spalle

Dettagli della notizia

Nell'ambito delle iniziative dell'ottobre rosa dell'Andos Rovigo verrà presentato il libro di Federico Grandesso nella sala Consigliare dell'ex Municipio di Lusia

Data:

10 Ottobre 2024

Tempo di lettura:

Descrizione

“Perché proprio a me?”. È questa la domanda che una persona che si ammala di cancro spesso si pone. “Quella domanda mi soffocava, non mi permetteva di essere realista, mi rendeva egoista e nello stesso tempo mi prendeva le forze, ero smarrito e solo su un sentiero sbagliato”.

Con questo pensiero da abbattere e con la volontà di aggrapparsi alla vita Federico Grandesso di Badia Polesine è guarito. E il suo percorso di sofferenza, ma anche di resurrezione, lo ha trascritto in un libro come testimonianza di speranza, di forza, di volontà da trasmettere agli altri.

Proprio nel mese della prevenzione al tumore al seno, è un uomo a raccontarsi, presentando “A ruota libera, 30.000 km con il cancro alle spalle”, venerdì 18 ottobre alle ore 20.45 nella sala dell’ex municipio di Lusia in piazza Papa Giovanni XXIII.

Un appuntamento aperto al pubblico, organizzato dal Comune ed inserito all’interno del fitto calendario dell’Andos, che vuole promuovere la cultura della prevenzione, come strumento per cercare di diagnosticare la malattia in tempi rapidi e ancora utili per provare a curarla. Se preso in tempo, si può avere più probabilità di guarigione.

In realtà a Federico Grandesso, oggi 56 anni, quando per un semplice dolore all’inguine, i medici gli dissero che aveva un tumore al testicolo con metastasi al quarto stadio, di speranze ne aveva ben poche. All’età di soli 33 anni, con due bimbi di 5 e 6 anni, gli era già stata annunciata una morte quasi certa. Invece ora può raccontarla la sua storia, con il sorriso negli occhi e una bimba in più.

“Mi ha dato ulteriore forza accettare sorella morte come la chiamava San Francesco – dice – e l’inversione di quella domanda “perché proprio a me” in “perché non a me!”. Federico Grandesso è certamente un uomo di fede, consapevole che, soprattutto quando si è colpiti da certe tragedie, ci si aggrappa con tutte le forze a Dio. Ma lui si è aggrappato alla vita soprattutto, nonostante le terapie lo avessero ridotto all’osso con dolori lancinanti ovunque. Dopo un lungo percorso di cure, Federico riuscì a guarire dal cancro. Non camminava più, non dormiva più, aveva perso il senso dell’equilibrio. Non ha mai mollato. E quando la dottoressa Carmen gli disse “sei guarito, mo’ pedala”, gli si accese una luce. Iniziò con una cyclette, una pedalata alla volta, poi, recuperate poche forze, si comprò una bici e, nel ricordo di suo padre e della spinta che gli diede da bambino una volta tolte le rotelle e con ancora il dolore al petto nel respiro all’aria aperta, iniziò il suo viaggio a ruota libera.

“La bici ti stacca i piedi da terra e io ho cominciato a volare verso una nuova vita”.

 

(in allegato la locandina dell'evento)

Ultimo aggiornamento: 16/10/2024, 10:23

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2
Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?1/2
Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2
Inserire massimo 200 caratteri